Maieutica filosofica2018-09-10T10:51:38+00:00
Approccio filosofico alle pratiche della vita

La filosofia offre la possibilità di una trasformazione della percezione del mondo: sentire ciò avvertiamo come opposizione della vita quotidiana automatica esente da guida a la possibilità di stare in quanto sentiamo indicibile.

Quanto viviamo di più autentico per noi è indicibile.

Per Hadot la filosofia è un’esperienza vissuta. I discorsi filosofici degli antichi sono “esercizi spirituali” che non mirano a informare, ma a formare e a trasformare noi stessi. E se filosofare vuoi dire “esercitarsi a morire”, esercitarsi a morire vuoi dire esercitarsi a vivere con piena lucidità, staccarsi dal proprio io per aprirsi a una prospettiva universale l’itinerario della saggezza.

Esistono momenti in cui abbiamo questa consapevolezza di essere NEL mondo e DEL mondo, mentre la gran parte del tempo ne rimaniamo distaccati.

Ho incontrato la filosofia in età adulta. L’ho compresa attraverso gli insegnamenti di Madera, Baracchi, Lo Russo, Vergani. L’ho esperita grazie all’esperienza di Pratiche filosofiche seguita su Milano e poi portandola per qualche anno in Varese.

SENECA: I VIAGGI

LETTERE MORALI A LUCILIO (LETTERA 28)

Nessun viaggio o distrazione possono portare il proprio animo lontano dai disagi nati da una propria insoddisfazione.

“Devi cambiare d’animo, non di cielo.”

Non sono i luoghi da visitare a consentire il benessere interiore, ma è l’animo che deve essere posto nella condizione più agevole per fare in modo che ogni accadimento sia favorevole alla serenità. L’uomo peregrina con le sue tribolazioni e i suoi vizi, indipendentemente dal luogo geografico in cui si trova, senza raggiungere lo stato di quiete che si auspica.

Vai alla relazione

Le antiche tradizioni ci permettono ancora oggi di esercitare la ricerca della nostra essenza, nel nostro vivere, del nostro essere.

In antichità c’erano le scuole ad ognuna corrispondeva la scelta di un certo modo di vivere, una certa scelta di vita, una certa opzione esistenziale che esige dall’individuo un totale cambiamento di vita, una conversione di tutto l’essere; insomma un certo desiderio di essere e di vivere.

La filosofia non è che un esercizio propedeutico alla salvezza.
La filosofia è contemporaneamente e indissolubilmente discorso e modo di vivere, discorso e modo di vivere che tendono alla saggezza.

Condivido l’elenco degli esercizi che appresi nel 2010 dal Prof. Madera, a cui sono profondamente riconoscente per avermi fatto praticare le pratiche filosofiche antiche.

Vai all’articolo

Proposte

Al presentarsi della malattia e dell’anzianità, difficilmente osiamo con le persone a noi vicine, discorrere sulle tematiche relative alla malattia e alla morte. Queste comunque sono presenti sia che tocchino direttamente a noi, sia che ne siano interessate persone a noi vicine. Un argomento scomodo, lasciarci in sospeso nella paura o cercare di starci trovandone equilibrio e serenità dipende da noi.

Hadot indica la filosofia come una trasformazione della percezione del mondo. Filosofia è TRAS-FORMAZIONE, occorre stare in queste forme e trasformarle in modo tale da renderci il più presente possibile: la nostra realtà più profonda è l’appartenenza.

Laboratorio esperienziale per piccoli gruppi: la filosofia diventa pratica quotidiana per permetterci di movimentare il nostro pensiero rendendoci più comprensivi, critici, tolleranti. Pratiche filosofiche per imparare a essere comunità nello scambio dei propri modi di vedere ed esperire il mondo.

Superando l’interesse supremo del mio io, nella misura in cui io non sono più il criterio che cerca il soddisfacimento  dei  miei bisogni e dei miei desideri, l’orizzonte dell’altro si apre realmente nella sua autenticità. Potremmo chiamare comunità, la relazione in una condizione di reciprocità: il soggetto della relazione è proprio la relazione comune.

Rispettare la legge  “Ama l’altro come te stesso” significa, anche, ricordarci l’idea del “me stesso” e poi gli altri; entrando nello spirito di questa formula l’altro è me stesso e anche che il “me stesso” è altro. Siamo in un insieme di relazioni.

Torna in cima