SIMBOLO CELTICO

Vegvisir

Il Vegvisir, noto anche come bussola runica o bussola vichinga/bussola nordica composta da otto doghe runiche vichinghe, è un simbolo di protezione e guida che si ritiene fosse usato come bussola dai vichinghi. La parola vegvisir significa “wayfinder” e “sign post” in lingua islandese.

Sebbene sia comunemente noto come bussola vichinga e associato da alcune persone ai viaggi compiuti dai vichinghi in tutto il mondo durante l’era vichinga, c’è un bel dibattito sull’origine del Vegvisir.

Ci sono due fonti che menzionano il Vegvisir: il manoscritto Huld compilato da Geir Vigfusson nel 1880 e The Galdrabok, un altro manoscritto che è essenzialmente un grimorio – “un libro di testo per la magia”.

Nel manoscritto Huld, il Vegvisir è menzionato come simbolo di guida e protezione semplicemente in una frase che si traduce in qualcosa del tipo “chi indossa questo simbolo non si perderà durante le tempeste e il maltempo, anche se non conoscere la sua destinazione”.

Il manoscritto di Huld è un documento raccolto quasi dieci secoli dopo l’era vichinga e, sebbene alcune parti del manoscritto possano essere basate sulla reale conoscenza del popolo norreno e delle loro credenze, è meglio essere cauti e non prenderlo alla lettera senza fare qualsiasi altra ricerca.

Vegvisir, il simbolo di guida e protezione e il suo significato – La bussola vichinga/bussola runica 2

Alcune parti della conoscenza nel manoscritto in questione sono ispirate a tradizioni popolari e quella riguardante il Vegvisir potrebbe essere una di quelle parti secondo gli esperti.

La seconda fonte che menziona Vegvisir, il Galdrabok, è un grimorio, un libro di incantesimi che descrive in dettaglio incantesimi compilati casualmente e fornisce conoscenze sulla magia, gli dei germanici dell’epoca e la cosmologia.

Nel Galdrabok è scritto che questo simbolo aiuterebbe chi lo indossa a non perdersi ea ritrovare la strada del ritorno. Secondo il Galdrabok, per fornire guida e protezione, il Vegvisir dovrebbe essere disegnato con il sangue sulla fronte di una persona, proprio come a volte sarebbe il simbolo vichingo di protezione, l’Aegishjalmur, l’elmo del timore reverenziale.

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