MARIA MONTESSORI

Nata da famiglia colta e benestante sceglie di iscriversi alla facoltà di medicina dove, malgrado gli ostacoli posti dalla burocrazia e dai compagni, persegue e finisce i suoi studi. Nel 1899 fonda una scuola ortofrenica per educatori di bambini “deficienti” sviluppando una didattica basata su metodi, osservazioni e materiali degli studiosi Itard, Seguin, Pestazzoli e Froebel.
Nel 1907 apre la prima casa dei bambini di Roma, dove nella cura di 50 bambini fra i 2 e i 6 anni, attiva per la prima volta l’educazione comune di bambini inserendo anche piccoli portatori di handicap. Nel 1909 esce il libro “Il metodo della pedagogia scientifica” che sarà tradotto in molte lingue. Le divergenze con il fascismo faranno chiudere tutte le scuole da lei aperte, vivrà parte della sua vita in India e tornerà in Europa nel 1946.
Il metodo Montessori si riferisce all’educazione del bambino dalla nascita fino all’età adulta. L’insegnante deve essere “solo” il mediatore che favorisce la voglia di fare, innata nel bambino; deve saper osservare, scegliere il materiale adatto, saper tacere al momento giusto.
L’adolescenza, fascia di età dai 12 ai 18 anni, è il periodo in cui il bambino/a diventa uomo/donna, cioè membro della società: “L’associarsi porta forze nuove; stimola le energie. La natura umana ha bisogno della vita sociale, tanto per il pensiero quanto per l’azione”.
La Montessori propone la riforma delle scuole secondarie e favorisce l’educazione nelle comunità.
“Mai aiutare un bambino mentre sta svolgendo un compito nel quale sente di poter avere successo”.
“Quando la mano si perfeziona in un lavoro scelto spontaneamente, e nasce la volontà di riuscire, di superare un ostacolo, la coscienza si arricchisce di qualcosa di ben diverso da una semplice cognizione: è la coscienza del proprio valore”.
(Maria Montessori)

[scritto da: Patrizia Kopsch]
2022-12-19T12:42:58+00:0019.12.2022|Biografie|

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