Amalia Ercoli Finzi è una delle massime esperte internazionali in ingegneria aerospaziale e la “mamma” della Missione Rosetta: un progetto che ha permesso di studiare i mattoni della vita arrivati dallo spazio interstellare grazie all’atterraggio del trapano SD2 sulla cometa 67P. È anche la mamma di cinque figli che ha cresciuto a mele grattugiate, sempre lavorando, una “ragazza” di 83 anni con la capacità di spiegare lo spazio con la semplicità con cui si raccontano le favole ai bambini. La prima donna a laurearsi al Politecnico di Milano in ingegneria aeronautica, ha reso misurabile tutto, anche la mole di lavoro che implica gestire una famiglia così numerosa: una famiglia di 7 persone (cinque figli) significa 49 paia di mutande alla settimana per non parlare dei pasti, 40 kg di pasta al mese!
Lei racconta che mamma e papà avrebbero preferito che facesse l’insegnante di matematica, e ci avrebbero privato così di una figura straordinaria quale Amalia è.
Quando qualcuno le chiede se non le sarebbe piaciuto fare l’astronauta, anziché l’ingegnere aerospaziale, lei risponde che sì, avrebbe potuto farlo perchè il suo fisico minuto avrebbe fatto risparmiare sul “chilo lanciato” in fase di decollo. “Ma – ribadisce – io ho sempre voluto stare nella stanza dei bottoni!”.
E se è difficile accedere a certe carriere per una donna, lei suggerisce la formula per avere successo nella vita ma soprattutto per essere felici:
1) salute di ferro
2) nervi d’acciaio (perchè siamo sempre sotto pressione e dobbiamo sempre dimostrare di essere brave)
3) un marito d’oro (ma non quello che ti aiuta a lavare i piatti, bensì quello che ti dice “sei brava, ce la fai, vai avanti!”).
Quando qualcuno le chiede se torneremo sulla Luna, lei risponde con sicurezza “Sì, e ho già disposto che l’equipaggio dovrà essere formato da 7 persone, 3 uomini e 4 donne che non dovranno poi occuparsi delle faccende di poco conto, o dell’orto botanico, ma di svolgere funzioni tecnologiche”.
“Perché noi donne non siamo da meno degli uomini, caso mai sono alcuni uomini a essere da meno di noi!”