Funzionaria, insegnante, critica e storica d’arte
È stata la prima donna direttrice della pinacoteca di Brera nel 1940 sostituendo nella carica Ettore Modigliani, quando nel 1935 fu allontanato con l’accusa di antifascismo. Fernanda, che in quel momento era sua assistente, continua il suo lavoro mantenendo i contatti con il Maestro. La sua rivoluzione nasce dal sostegno e valorizzazione dell’arte lombarda, affiancando a questo l’aiuto sociale pratico di salvare vite umane aiutandole nella fuga.
Nel 1944 viene arrestata a causa della delazione di un ebreo tedesco. Finita anche lei nel “processo delle dame” sarà accusata e condannata ad una pena di quattro anni di prigione.
Molte delle più note raccolte ambrosiane non furono distrutte durante la guerra grazie al suo intervento, anche se purtroppo durante i bombardamenti saranno distrutte ventiquattro sale su trentasei.
Nel 1947 le sarà affidata la sovraintendenza della Pinacoteca.
A lei si devono: la comprensione della necessità di salvare il Cenacolo di Leonardo, la ricostruzione di Brera, l’acquisto della Pietà di Michelangelo Buonarroti (anche promuovendo una raccolta fondi).
Il suo impegno professionale non si è mai separato da un impegno civile, per il quale si è esposta in prima persona, in una concezione della cultura che non si disgiunge mai da un’idea di comunione e umana solidarietà.