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«Come si fa a definire il [suo] fascino? Non era bella, spesso cupa come il suo cane lupo color dell’ebano. Aveva sempre le occhiaie, un colorito terreo e i capelli neri come non si può immaginare, della consistenza di una matassa di seta pesante. Le gambe erano magre e leggermente storte, era piccolina e forte di fianchi. Aveva un décolleté splendido, come pure lo erano le mani e i piedi. Dovunque entrasse e in scena, non guardavi altri che lei» questo disse Suso Cecchi d’Amico, sceneggiatrice di molti suoi film e amica di Anna Magnani e, forse, nessuna descrizione di questa attrice icona del cinema italiano è mai stata tanto azzeccata.
Figlia di padre ignoto, Anna Magnani nasce a Roma il 7 marzo 1908 dalla diciottenne Marina, piccola sartina originaria di Fano, che si trasferì presto in Egitto lasciando la bambina alla propria madre: «Ho capito che ero nata attrice. Avevo solo deciso di diventarlo nella culla, tra una lacrima di troppo e una carezza di meno. Per tutta la vita ho urlato con tutta me stessa per questa lacrima, ho implorato questa carezza. Se oggi dovessi morire, sappiate che ci ho rinunciato. Ma mi ci sono voluti tanti anni, tanti errori» (Anna Magnani).
Anna viene allevata dalla nonna in una casa abitata dalle cinque zie Dora, Maria, Rina, Olga e Italia. L’unica presenza maschile è quella dello zio Romano.
Grazie alle cure e all’impegno della nonna, Anna cresce e studia presso un collegio di suore francesi, dove però rimane solo pochi mesi. Intraprende ben presto lo studio del pianoforte e porta avanti la sua formazione fino alla seconda liceo. Sempre in quel periodo Anna si reca ad Alessandria d’Egitto in visita alla madre, ma quell’esperienza la proverà molto perché si renderà conto, con dispiacere, che il legame affettuoso madre/figlia che le era sempre mancato non aveva naturalmente potuto crearsi data la distanza geografica ed emotiva che le divideva.
Rientrata a Roma, Anna decide di abbandonare lo studio della musica, che non la soddisfa pienamente, e si indirizza verso la recitazione frequentando per due anni la Scuola d’Arte Drammatica “Eleonora Duse”. Lì viene notata da Dario Niccodemi, l’autore italiano più rappresentato negli anni Venti, che le propone di entrare nella sua Compagnia per sei mesi alla paga giornaliera di 25 lire.
Comincia così quella che diventò una lunga carriera che la vide ricevere tra i tanti riconoscimenti anche il premio Oscar, nel 1956 come migliore attrice protagonista per La rosa tatuata e nel 1958 una nomination come migliore attrice protagonista per Selvaggio è il vento.
La sua ultima apparizione sul grande schermo è nel 1972 nel film di Federico Fellini “Roma” pochi secondi di pellicola in cui lei è ritratta melanconica per le strade della capitale notturna. Il film esce nel mese di marzo. Il 26 settembre Anna Magnani muore per un tumore al pancreas, all’età di 65 anni.
Finisce così una vita che ha attraversato la fame, la povertà, la guerra, la polvere, non solo di stelle, del palcoscenico, e poi arrivata fino al massimo che un attore possa immaginare, la vita di una grande donna e di una grande attrice italiana, Nannarella, Anna Magnani…

 

[scritto da: Patrizia Kopsch]
2022-12-19T12:28:57+00:0019.12.2022|Biografie|

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