𝘐𝘰 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘪𝘭 𝘥𝘪𝘧𝘦𝘯𝘴𝘰𝘳𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘥𝘰𝘯𝘯𝘢 𝘍𝘪𝘰𝘳𝘦𝘭𝘭𝘢, 𝘪𝘰 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘭’𝘢𝘤𝘤𝘶𝘴𝘢𝘵𝘰𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘶𝘯 𝘤𝘦𝘳𝘵𝘰 𝘮𝘰𝘥𝘰 𝘥𝘪 𝘧𝘢𝘳𝘦 𝘱𝘳𝘰𝘤𝘦𝘴𝘴𝘪 𝘱𝘦𝘳 𝘷𝘪𝘰𝘭𝘦𝘯𝘻𝘢

È stato il primo avvocato al mondo ad utilizzare la parola stupro durante un processo, negli anni ’70, quando si è fatta portavoce dei diritti e delle rivendicazioni di tutte le donne: Tina Lagostena Bassi non è stata soltanto il giudice di Forum, il noto programma televisivo dove i ricorrenti portano le loro controversie, ma soprattutto una paladina dei diritti delle donne.
Nata a Milano il 2 giugno 1926, Tina, all’anagrafe Augusta Bassi, coniugata Lagostena, si laurea in giurisprudenza all’università di Genova, e inizia la sua carriera come prima assistente alla cattedra di diritto penale sempre all’Università di Genova.
Diventa nota nei tribunali italiani come una delle principali e più agguerrite avvocatesse per la difesa dei diritti delle donne: quando, durante il processo sul massacro del Circeo, pronuncia la parola “stupro” in difesa di Donatella Colasanti, si tratta di una rivoluzione. La decisione di difendere la donna vittima di una brutale violenza sessuale, Donatella Colasanti, insieme a Rosaria Lopez, che però morì per mano degli stupratori, fece emergere la forza e la determinazione di Tina.
Fu un processo terribile come lei stessa ammise, che è rimasto nella storia come una delle più tremende vicende che ha colpito l’universo femminile. Fu anche il primo processo per stupro ad essere filmato e mandato in onda dalla Rai.
“Io non sono il difensore della donna Fiorella, io sono l’accusatore di un certo modo di fare processi per violenza”: nel 1979 Tina Lagostena Bassi pronuncia queste parole nel famoso processo per stupro in cui una donna, Fiorella, che aveva subito violenza da parte di quattro uomini, veniva considerata in qualche modo colpevole a causa di una “concezione socio-culturale del nostro Paese che colpevolizzava la donna stuprata”.
Queste sue parole sono state riprese da Rula Jebreal, nota giornalista e scrittrice palestinese, dal palco dell’Ariston durante Sanremo 2020, per dire che ancora oggi le donne vittime di stupro o di violenza “non sono mai innocenti”, che si cerca sempre una sponda per l’uomo violento che non ha saputo, potuto domare i propri istinti brutali perché è stata la donna tentatrice a provocarlo, perché era vestita in modo inadeguato, perché l’ha tentato, perché, perché, perché…
Le arringhe di Tina sono diventate celebri perché, con termini asciutti, descriveva la violenza subita dalle sue assistite rompendo così un muro di silenzio che esisteva sia nella società sia nel mondo dei tribunali sulla questione della violenza sessuale. In linea con il suo impegno per le cause femminili divenne una delle socie fondatrici del Telefono Rosa.
Le cause portate nei tribunali da Tina Lagostena Bassi sono state tutte in difesa della donne e sono rimaste nella storia italiana perché, oltre a difendere le vittime, desiderava proteggere tutto l’universo femminile. Per questo motivo, a gran voce, è stata riconosciuta come paladina delle donne.
Non utilizzava mezzi termini, la brutalità delle azioni di quegli uomini andavano raccontate in tribunale senza censura, perché loro, carnefici della vita di quelle vittime, dovevano pagare per le azioni orrende commesse. Il suo modo di fare, professionale e forte, ha rivoluzionato i processi in tribunale relativi agli abusi sessuali e alle offese ai danni delle donne.
Dal 1994 al 1995 ricopre il ruolo di presidente della Commissione Nazionale parità e pari opportunità uomo-donna presso la Presidenza del Consiglio dei ministri essendo inoltre componente del gruppo sulle pari opportunità della Comunità Europea.
Dirige la delegazione per l’Italia nei lavori preparatori della IV Conferenza Mondiale Onu sui diritti della donna svoltasi a Pechino nel 1995.
Nel 1998 fonda a Roma lo studio associato Lana – Lagostena Bassi, nato dalla fusione tra i due importanti studi legali di Firenze e Genova, divenendo anche membro del direttivo dell’Unione Forense per la Tutela dei Diritti Umani.
Malata da tempo di un tumore al seno, muore in una casa di cura privata a Roma la sera del 4 marzo 2008. L’Italia perde così non solo un validissimo avvocato, ma anche una donna fortissima che si è sempre battuta con forza e coraggio fino alla fine per i diritti delle donne.

Fonti:
https://dilei.it/…/tina-lagostena-bassi…/691593/
https://it.wikipedia.org/wiki/Tina_Lagostena_Bassi
https://www.huffingtonpost.it/…/se-rula-deve-usare-le…