𝑹𝑰𝑻𝑨 𝑳𝑬𝑽𝑰 𝑴𝑢𝑡𝑻𝑨𝑳π‘ͺ𝑰𝑡𝑰, 𝑼𝑡𝑨 𝑽𝑰𝑻𝑨 𝑫𝑬𝑫𝑰π‘ͺ𝑨𝑻𝑨 𝑨𝑳𝑳𝑨 𝑺π‘ͺ𝑰𝑬𝑡𝒁𝑨

Rita Levi Montalcini nasce il 22 aprile 1909 a Torino, in una famiglia ebrea: un parto gemellare che dona al mondo lei e la sorella Paola. Unica donna italiana a vincere un premio Nobel in ambito scientifico, profondamente innamorata della scienza e convinta che il suo scopo nella vita fosse quello di mettersi al servizio della comunitΓ , giovanissima convince il padre a farla studiare affermando che non si sarebbe mai sposata nΓ© avrebbe avuto figli.
Ai tempi, si considerava inutile far studiare le donne poichΓ©, appunto, una volta sposate la loro occupazione principale sarebbe stata quella di dedicarsi alla famiglia e crescere i figli.
Nonostante i pregiudizi, nel 1930 Rita si iscrive all’universitΓ  e consegue la laurea in medicina e chirurgia con 110 e lode. Fin dal primo anno di universitΓ  lavora, come internista, nell’istituto di Giuseppe Levi, dove conosce Salvatore Luria e Renato Dulbecco. Diventano presto amici e ognuno di loro vincerΓ  il Premio Nobel.
Mentre si sta specializzando in Psichiatria e Neurologia, nel 1938, arrivano le leggi razziali. Lei, di origine ebrea, Γ¨ costretta a riparare in Belgio. Le vicissitudini nel periodo di guerra la vedono poi tornare a Torino, dove continua a fare ricerca allestendo un piccolo laboratorio casalingo. A guerra finita riprende la sua attivitΓ  di ricerca, finchΓ© nel 1947 accetta l’invito del neuroembriologo Viktor Hamburger e si reca negli Stati Uniti, presso la Washington University di Saint Louis. Qui, nel 1954, insieme al suo collaboratore Stanley Cohen, scopre il Nerve Growth Factor (Ngf), una proteina coinvolta nello sviluppo del sistema nervoso. Per questa scoperta nel 1986 Rita Levi Montalcini e Stanley Cohen otterranno il Premio Nobel.
FarΓ  ritorno in Italia nel 1979, nel 2001 diventa senatore a vita, nel 2002 fonda l’European Brain Research Institute a Roma.
In un’intervista confida β€œla mia vita Γ¨ stata una lunga luna di miele con il cervello”.
Rita Levi Montalcini muore il 20 dicembre 2012 lasciandoci un’ereditΓ  di inestimabile valore, non solo per le scoperte scientifiche attuate, ma anche come esempio di vita di una donna che non si Γ¨ mai arresa davanti ai pregiudizi e che ha seguito con passione il suo ideale nonostante le leggi razziali, i retaggi del passato, una cultura patriarcale… Una donna che ha saputo lottare contro pregiudizio e maschilismo per entrare nei laboratori e che si Γ¨ fatta carico di una scelta non comune, rinunciando al matrimonio e alla famiglia per dedicare la sua vita alla scienza e alla ricerca.

Fonte: Fanpage

[scritto da: Patrizia Kopsch]
2022-12-19T13:04:42+00:0019.12.2022|Biografie|

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