𝘐𝘯 𝘐𝘵𝘢𝘭𝘪𝘢 𝘦𝘵𝘢̀ 𝘦 𝘴𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘢𝘯𝘤𝘰𝘳𝘢 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘢𝘯𝘰, 𝘮𝘢 𝘦̀ 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘳𝘰𝘵𝘵𝘰 𝘶𝘯 𝘴𝘰𝘧𝘧𝘪𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘤𝘳𝘪𝘴𝘵𝘢𝘭𝘭𝘰 𝘦 𝘴𝘱𝘦𝘳𝘰 𝘥𝘪 𝘧𝘢𝘳𝘦 𝘥𝘢 𝘢𝘱𝘳𝘪𝘱𝘪𝘴𝘵𝘢

Costituzionalista, giurista, accademica italiana e presidente della Corte Costituzionale dal 2019 al 2020: Marta Cartabia nasce a San Giorgio su Legnano il 14 maggio 1963, dove trascorre tutta la sua infanzia e parte dell’adolescenza. La sua non è una famiglia di magistrati, giuristi, avvocati o notai, tanto meno gli studi liceali hanno avuto qualche peso nella sua propensione alla giustizia e nella scelta di iscriversi alla facoltà di giurisprudenza. É stato proprio il suo desiderio di giustizia, di spendersi per contrastare l’ingiustizia a indurre questa decisione e Marta affronta gli studi con una disciplina rigorosa: impara il linguaggio giuridico e sviluppa quella logica argomentativa tanto indispensabile per la professione, alla quale affianca una profonda cultura umanistica. Nel 1987 si laurea con lode discutendo la tesi “Esiste un diritto costituzionale europeo?”, cui segue il dottorato di ricerca nel 1993 all’Istituto universitario europeo di Fiesole. La sua lunga carriera la vede svolgere periodicamente attività di ricerca all’estero, in particolare negli Stati Uniti, per poi approdare alla docenza all’Università degli Studi di Verona e in numerosi atenei all’estero quali Tours e Tolone in Francia, San Sebastián nei Paesi Baschi, Spagna, e Eichstätt in Baviera, Germania.
Nel 2011 entra alla Consulta, nel 2014 viene eletta vicepresidente, poi riconfermata fino al 2019, quando i colleghi l’hanno nominata alla guida della Corte.
Dal 14 settembre 2020, cessato l’incarico alla Corte Costituzionale, è professoressa ordinaria di Diritto Costituzionale e di Giustizia Costituzionale presso l’Università “Bocconi” di Milano.

Un percorso professionale ricco, variegato e sempre in crescita, ma la 𝑑𝑜𝑛𝑛𝑎 Marta Cartabia ha un marito e tre figli, è cattolica ma si caratterizza per la difesa della laicità positiva dello Stato; ama fare trekking, jogging e ama la musica, sia classica che rock e l’ascolta mentre corre.
Ed ora? Forse la carriera politica, chissà… quando cadde il primo Governo Conte si fece il suo nome quale possibile figura tecnica da porre alla guida del nuovo esecutivo; oggi, se dovessero mancare i numeri al governo Conte Bis, dalle indiscrezioni di Palazzo è stata ancora lei a essere indicata come possibile successore del premier. Ad maiora!

𝐹𝑜𝑛𝑡𝑖: 𝐼𝑜𝐷𝑜𝑛𝑛𝑎, 𝑊𝑖𝑘𝑖𝑝𝑒𝑑𝑖𝑎, 𝐼𝑙 𝐺𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜