Freda JosĆ©phine Baker, nata McDonald, nasce a Saint Louis il 3 giugno 1906 ed ĆØ stata la prima star nera e tra le piĆ¹ acclamate vedette di Parigi. La sua fama fu cosƬ fulgida e il suo successo cosƬ fulminante da farla incoronare, ai tempi, come “La Venere nera”.
Come tante donne protagoniste del loro tempo, lo spirito indipendente e unico di Josephine si distinse fin dalla piĆ¹ giovane etĆ : infatti abbandonĆ² la famiglia all’etĆ di soli 13 anni e, risparmiando, riuscƬ ad acquistare il biglietto per assistere agli spettacoli del Boxer Washington Theatre, riservato ai soli neri. Vedere gli artisti sul palco e gli spettacoli che andavano in scena fece emergere in lei la passione per il ballo e per la musica, tanto che un giorno riuscƬ a convincere il direttore del teatro a farle un provino. Quello fu l’inizio di una fulgida carriera di ballerina, anche se inizialmente cominciĆ² ad eseibirsi nei piccoli teatri di Saint Louis. Ma il suo talento non ci mise molto tempo ad emergere: a sedici anni debuttĆ² a Broadway in una grandiosa rivista, replicata per ben due anni!
Il 2 ottobre 1925 fu l’anno che la vide approdare in Europa con la Revue nĆØgre, al teatro degli Champs-ElysĆ©es, di cui divenne in breve tempo la prima ballerina. La sua bellezza di donna e la sua bravura di artista mandarono Parigi in delirio, tanto che il teatro registrĆ² costantemente il tutto esaurito. Nei suoi spettacoli e nelle sue canzoni (alcune delle quali come Yes, we have no Bananas, che cantava nuda, e La canne Ć sucre sono molto note) unƬ il gusto piccante e ricercato del varietĆ francese al folklore della musica africana.
Vestita solo di un gonnellino di banane, scatenata nel piĆ¹ pazzo charleston (una musica allora ancora sconosciuta in Europa), JosĆ©phine Baker incarnĆ² una delle immagini tipiche degli anni venti: un costume inventato per lei dal costumista austriaco Paul Seltenhammer che sarebbe divenuto un’icona di inizio Novecento e della vita parigina in particolare. La passionalitĆ delle sue interpretazioni ed il sincero interesse per l’arte popolare le impedirono di cadere nell’esotismo di maniera e suscitarono l’entusiasmo dei parigini per il jazz e le musiche nere. Circa 1500 uomini chiesero la sua mano: uno si uccise ai suoi piedi, mentre altri si batterono in duello (pratica da tempo vietata).
Ma Josephine Baker fu ben altro, nel corso della Seconda guerra mondiale ebbe un ruolo importante nel controspionaggio francese della Francia libera e, in seguito, usĆ² la sua grande popolaritĆ nella lotta contro il razzismo e a favore dell’emancipazione dei neri. In particolare, sostenne la lotta per i diritti civili di Martin Luther King partecipando nel 1963 alla marcia che questi organizzĆ² a Washington.
SuperĆ² le difficoltĆ finanziarie e tornĆ² a calcare il palcoscenico fino alla fine: dopo una rappresentazione della sua ultima revue a Parigi, l’11 aprile 1975, Josephine fu trovata esanime e morƬ poche ore dopo per un’emorragia cerebrale. Era il 12 aprile. Fu seppellita nel cimitero del Principato di Monaco dopo un funerale con gli onori militari a Parigi, a cui assistette una folla immensa.
Passione, talento e lotta per i diritti umani, concentrati in una piccola donna che ha saputo risplendere come la piĆ¹ grande delle stelle.
Fonte: Wikipedia