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É stata la prima donna italiana negli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea, ed è stata la donna che ha raggiunto il record femminile di permanenza nello spazio in un singolo volo. La storia di questa incredibile astronauta, aviatrice e ingegnere, ha inizio fin dalla prima infanzia, quando ancora bambina era già appassionatissima di libri di fantascienza e della serie televisiva Star Trek.
Poi gli studi e la laurea, a Monaco, in ingegneria meccanica con una specializzazione in propulsione spaziale e strutture leggere. Nel 2005 è tenente dell’Aereonautica Militare italiana.
Quanto è difficile per una donna andare nello spazio? Fare l’astronauta non è una carriera semplice e le donne che hanno partecipato a missioni in orbita sono soltanto circa il 10% del totale degli astronauti.
Nonostante tutto, Samantha nel 2009 viene selezionata tra 8500 candidati insieme ad altri cinque aspiranti astronauti. Per lei, la vita cambia ed inizia un periodo di addestramento a tutto campo. Perché il volo possa svolgersi in condizioni di relativa sicurezza, la carriera degli astronauti, uomini e donne, richiede lunghi e minuziosi addestramenti, in varie parti del mondo.
Gli europei iniziano l’addestramento al centro astronauti dell’Esa (Agenzia spaziale europea) a Colonia, in Germania, poi passano nelle mani della Nasa a Houston e infine approdano in Russia alla Città delle Stelle, vicino a Mosca dove fanno l’ultima sessione di prove e preparativi prima del trasferimento alla base di lancio di Baikonur, la stessa dalla quale è partito Yuri Gagarin, nel 1961. Da quando lo Shuttle è andato in pensione, nel 2011, è da Baikonur che devono partire tutti gli astronauti che vogliono raggiungere la stazione spaziale internazionale.
É un percorso di preparazione lungo e complesso che implica anche conoscenze linguistiche non comuni, poiché gli astronauti devono essere in grado di comunicare sia con il centro di controllo americano, sia con quello russo. E si può ben immaginare che le conversazioni in alcuni momenti siano tutt’altro che tranquille considerazioni sul meteo…
Come tutti gli astronauti, Samantha ha dovuto apprendere il funzionamento di tutti i complessi sistemi della stazione spaziale, da quello idraulico a quello elettronico, e conoscere alla perfezione gli aspetti della meccanica per poter intervenire in caso di guasto e sopravvivere nella malaugurata eventualità di un’emergenza.
Samantha arriva in Russia alla fine dell’estate 2014, dove porta a termine il percorso di preparazione e addestramento assumendo la qualifica di primo ingegnere di volo sui veicoli Soyuz, un ruolo simile a quello di co-pilota.
Il 23 novembre 2014 avverrà il suo primo lancio nello spazio verso la stazione spaziale internazionale dove resterà 199 giorni, la più lunga permanenza in orbita al femminile.
Durante questo lunghissimo soggiorno nello spazio, condividerà la sua esperienza, panorami mozzafiato, parteciperà a trasmissioni televisive e incontri con studenti delle scuole, sempre con il sorriso e con un tono di voce sereno.
La sua avventura purtroppo finirà nel dicembre del 2019, quando annuncerà la sua decisione di lasciare l’Aeronautica militare, ufficialmente escludendo dissapori con i vertici dell’ambiente.
Una donna forse troppo straordinaria per i nostri tempi, chissà, ma che certamente ha tracciato una strada del tutto nuova che tante giovani donne potranno seguire…

(fonte: https://www.scienzainrete.it/…/intelligenza-impegno-e…)

[scritto da: Patrizia Kopsch]
2022-12-19T12:25:27+00:0019.12.2022|Biografie|

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